Absentia conferma in questo episodio, di essere un solido thriller di buona fattura. Non ci sono picchi di fantasia narrativa, ma alla fine i suoi sporchi 45 minuti di tensione te li fa comunque vivere.
Che la serie Absentia fosse completamente incentrata su Emily Byrne e sulla bravura di Stana Katic nel portarla sullo schermo, era risaputo. Il resto del cast fa proprio lo stretto indispensabile e ruota attorno al personaggio principale che diventa in qualche modo, l’unico motore che muove gli ingranaggi della vicenda, almeno per il momento.
Non vedo nulla di nuovo a livello creativo e sulla perdita di memoria che ti fa passare da vittima a presunto carnefice se ne fa abbondante uso da anni, basti ricordare Alias e sebbene in forma diversa anche XIII. Il punto focale che rende Absentia speciale è forse questa sorta di binario o solco che divide la serie fra questioni prettamente familiari e parte investigativa.
Il personaggio di Emily devasta le vite di coloro che ormai la consideravano morta. Perfino Nick, che cerca in ogni modo di proteggerla, sa che sarebbe stato meglio che quel lucchetto non fosse scattato. Alice che nel frattempo si è presa carico della famiglia di Nick, che lo ama e che vede Emily come una specie di orribile spettro da scacciare.
Ho trovato l’episodio del Go kart molto forzato in Absentia, anche se comprendo l’utilità che ha avuto nel sorreggere poi il gioco di Alice nel dipingere come inaffidabile Emily. Sapevo già che sarebbe accaduto qualcosa e questo per una serie che dovrebbe sorprendere non è molto positivo.
Stana Katic è molto brava nel tratteggiare l’abisso di sconforto e di impotenza che vive Emily. Lo fa citando “la vita è meravigliosa” di Frank Capra solo che lei lo vive al contrario. Nel film l’angelo fa vedere a George Bailey come sarebbe stata la vita di chi lo amava senza di lui. Emily sta vedendo quali drammi ha portato invece il suo esserci e devo dire che la cosa devasta parecchio.
Anche il fratello di Emily, Jack dimostra quanto il ritorno della sorellina sia più un incubo che una gioia e la soluzione è quella di scaraventargli in faccia anni di veleno e cattiveria mista ad un fetido alito di vodka. Il sentirsi non amata è parte integrante della vita di Emily e a quanto pare anche chi la ama lo fa con riserve, anche se amare con dubbi non è amare.
Il lato investigativo in Absentia, è forse quello che offre meno intrecci interessanti. L’unico aspetto davvero coinvolgente è relativo alla testardaggine di Emily nel cercare da sola le risposte che le possono permettere di far luce sui sei anni di oblio che ha vissuto. In questa sua testardaggine ci ricorda un po’ Beckett che cerca la verità sulla morte della madre. Qui però non esiste spazio per il Castle di turno, qui è in ballo non la verità per onorare altri, ma la verità per se stessa.
Emily è un personaggio complesso, una donna che vive una dualità oscura della quale ha paura. Teme di far luce sul suo passato, teme di ricordare di essere diventata un mostro, ma teme anche di non essere più la Emily di un tempo perché il tempo e gli eventi drammatici che ha vissuto sulla sua pelle, le hanno rubato ogni felicità.
Tirando le somme, la puntata di Absentia è stata molto interessante in certi punti, un po’ scontata in altri, ma nel suo complesso ha chiarito dei punti narrativi ancora oscuri, come per esempio il complicato rapporto fra Emily e il fratello che fino a quel momento sembrava quasi normale.
Trovo il resto del cast di Absentia, una spanna sotto Stana Katic, non per colpa loro forse. La serie è certamente Emily-centrica e questo potrebbe essere un difetto non di poco conto se mai si dovesse arrivare ad una seconda stagione. Sarebbe meglio approfondire i tratti di alcuni personaggi perché confrontati con la profondità di Emily, tutti gli altri sembrano sagome di cartone.
Un saluto alle nostre amiche Absentia Italian Fanpage , Stana Katic Italian Fanpage e Absentia Italia.
Passo e chiudo.
Comunque, la cosa che personalmente più mi ha impressionato, sono le crisi di panico. Le portano addirittura le allucinazioni! A Nick e al fratello darei due calci in faccia e una sprangata sui denti. Poco ma sicuro.
Delle Allucinazioni voglio parlarne più avanti per avere un quadro più completo della situazione.